Cos’è la piallatura a filo e spessore?

Come svolgere al meglio un’operazione fondamentale per lavorare il legno

 

L’industria della lavorazione del legno comprende molte diverse realtà, dalla grande impresa, dove molti dei processi sono automatizzati, alla piccola realtà artigianale, fino al falegname e all’hobbista. Spesso il tipo di lavorazione che deve essere eseguito sul legno è molto simile – cambia poi il modo in cui viene eseguita e il tipo di macchinario cui ci si affida. Un’operazione fondamentale in qualsiasi attività di lavorazione del legno è quella della piallatura. Questa, sia che sia svolta a mano che in modo meccanico, deve essere improntata alla massima precisione, rapidità e attenzione – dalla piallatura e rifinitura di pannelli e parti in legno dipende infatti il successo delle operazioni successive.

 

Ma cos’è la piallatura?

La piallatura è un’operazione in apparenza semplice ma in realtà piuttosto complessa, se si vuole ottenere un risultato di qualità, e avviare nel modo migliore il processo che ci porterà al prodotto finito. Fondamentale per chiunque lavori il legno, è una “lavorazione avente lo scopo di realizzare superfici piane mediante asportazione di materiale sotto forma di trucioli: si esegue su legno e su metalli, a mano con la pialla, o meccanicamente con la piallatrice” (da Treccani).

 

Serve quindi a ricavare superfici piatte, omogenee e della stessa dimensione, partendo da parti o pannelli disuguali o ancora grezzi. È quindi facile intuire quanto importante sia la precisione, l’attenzione e la scelta di attrezzi e macchinari adatti a questa lavorazione del legno. Generalmente si svolge la piallatura a filo e spessore.

 

In cosa consiste la piallatura a filo e spessore?

Per piallare nel modo migliore una tavola o un pannello si esegue generalmente la piallatura a filo e spessore, ovvero si pialla prima una faccia e poi una costa a filo, per poi piallare a spessore le altre due facce – una procedura ripetibile per tutte le tavole che assicura un risultato preciso. Nello specifico:

  • Quando si esegue la piallatura a filo il pezzo in legno scorre sui piani superiori della pialla (entrata e uscita). In mezzo si trova il tamburo portacoltelli. Il piano di entrata deve essere leggermente più basso di quello di uscita, perché la differenza di altezza determina lo spessore del materiale che viene eliminato per ogni passata;
  • Con la piallatura a spessore il pezzo (tavola, pannello, elemento in legno) scorre su un piano regolabile in altezza grazie a due rulli di trascinamento. Il piano per la piallatura a spessore è continuo; l’altezza va settata su una misura di poco minore dello spessore del pezzo da piallare;

 

Per sua natura, e come molte altre macchine per la lavorazione del legno, la pialla è una macchina potenzialmente pericolosa; deve quindi essere usata con la massima cura e seguendo attentamente le norme di sicurezza. Occorre leggere il manuale d’uso per le avvertenze di utilizzo, quindi si consiglia di scollegare il cavo elettrico una volta finita la lavorazione.

 

Procedere con la levigatura e le lavorazioni successive

Una volta terminato il processo di piallatura si può passare a tutte le successive fasi di lavorazione del legno che porteranno dal materiale grezzo al prodotto semilavorato, oppure finito. Una di queste è ad esempio la levigatura, che serve a rifinire ulteriormente il pezzo in modo che bordi e profili siano perfettamente lisci e levigati, fase indispensabile per la finitura, soprattutto per chi si occupa di prodotti finiti come l’arredamento.